I Padri Domenicani a Muro Leccese

La nascita dell´ignoranza religiosa del popolo cristiano, causata dall´insufficienza della predicazione fece nascere in San Domenico l´idea di formare un gruppo di predicatori. I vescovi, che allora erano i soliti autorizzati a predicare, erano occupati nella cura degli interessi materiali, e portavano spesso più la spada che la croce, mentre i monaci operavano solo nello spazio ristretto del proprio monastero.

A Tolosa due cittadini facoltosi offrirono a San Domenico se stessi e i loro beni per consentirgli di iniziare la sua attività. In una grande casa si radunarono i primi sei compagni a cui San Domenico fece indossare una tunica bianca con un mantello nero: inizia così l´ordine domenicano.

13 dicembre 1562

E´ una fredda mattina d´inverno e abbiamo già camminato per lunghe ore. Siamo molto stanchi, stiamo viaggiando a piedi scalzi, beviamo alle fontane, mendichiamo il pane, abbiamo un bastone e una bisaccia sulle spalle.

Eccoci arrivati finalmente in un paesino, Muro Leccese, invitati da Giovan Battista I Protonobilissimo, principe di questa piccola comunità. Un anno fa aveva ordinato la costruzione di un convento intitolato allo Spirito Santo, edificato sui resti dell´antico cenobio dei monaci italo – greci distrutto dai turchi dopo la presa di Otranto nel 1480, che in seguito ci avrebbe accolto.

Il Principe e gli altri abitanti sono molto ospitali, ci hanno saziati con cose molto buone e fatti riposare. Il convento sarà sicuramente bellissimo, la pianta è grandiosa, ma chissà quanto tempo dovremo aspettare prima che sia pronto.

Cercheremo di fare del nostro meglio per rendere questa struttura in futuro un punto di riferimento religioso e culturale per tutta la penisola salentina.

Anno 1583

Sono già trascorsi vent´anni dal nostro arrivo a Muro, abbiamo aiutato tanta gente povera, ci siamo fatti voler bene e adesso, dopo tanto tempo, la nostra casa è pronta. Oggi si darà una grande festa in nostro onore, ci divertiremo molto e ne approfitteremo per fare opere di bene.

Nel convento operano il Maestro generale, il Maestro degli studenti, i padri capitolari… Una cura particolare si esige nella scelta dei Predicatori, obbligandoli a degli esami molto severi. Ah, dimenticavo! La moglie del Principe Cornelia De Monti ha fatto costruire una monumentale chiesa in stile barocco accanto al convento.

La facciata è caratterizzata dalla presenza di nicchie e statue, fra cui quelle del nostro padre fondatore San Domenico di Guzman posizionato sull´architrave del portale d´ingresso. L´interno presenta una copertura a stella decorata con pitture e sono presenti nove meravigliosi altari.

Anno 1706

Dopo tanti tentativi, finalmente, Alfonso Protonobilissimo ci ha aiutato ad aprire una delle poche scuole pubbliche nel Salento aperta a tutti e in grado di offrire una formazione di alto livello per l´epoca.

Questa scuola si dedica soprattutto agli studi teologici e filosofici. Ai novizi viene insegnato tutto ciò che costituisce la vita religiosa, il maestro deve insegnare loro a predicare la carità fraterna, l´umiltà, il rispetto per gli anziani e perfino il modo di bere, di mangiare, di pregare, ma soprattutto il metodo di studiare.

Devono essere sempre perfetti nell´anima.

Gennaio 1809

Siamo molto tristi perché siamo costretti a scappare via a causa delle leggi napoleoniche; egli ha deciso di ridurre le strutture dedicate agli Ordini religiosi.

Domani abbandoneremo il convento e purtroppo andremo via da Muro Leccese. La nostra unica speranza è quella di lasciar vivi, nel futuro, i segni della nostra presenza nella Messapia.

Anni 1900

Quando siamo andati via da Muro le nostre anime in qualche modo sono ritornate per visitare quella che prima era la nostra casa: abbiamo visto che dopo il nostro abbandono la chiesa e il Convento erano in un cattivo stato di conservazione.

Il convento ha un aspetto desolante e crolla, creando detriti nel chiostro; la chiesa è un rifugio per i malviventi. Siamo rimasti dispiaciuti davanti a queste scene: il luogo in cui abbiamo trascorso il maggior tempo della nostra vita crollava sotto i nostri occhi.

Le nostre anime hanno inviato le nostre lamentele e in qualche modo ci siamo fatti sentire. E così, grazie ai nostri segnali, nasce nel 1980 un´associazione che si cura delle strutture domenicane.

Hanno inizio opere di restaurazione e di demolizione delle strutture da cui si salva soltanto una piccola parte del convento: il chiostro e il refettorio. A metà secolo la chiesa ospita “La passione di Cristo”, una famosa opera teatrale. Nel 1960 dopo la restaurazione è aperta al pubblico e nel 1962 viene riconsacrata.

Gaia

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