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Ricerca su Salento vagabonda incerta

Ed � arrivato il caldo, il solleone, ma io rimango in casa me ne sto qui seduto col magone e vago, sbando e anche inseguo il vento con il pensiero volo nel Salento. Riguardo il mio passato e le passioni la mia vita analizzo, anche gli errori, giudico con incerta presunzione le mie certezze o le altrui ragioni. Ti cerco oggi, mi manchi, ma ti sogno ancora in bianco e nero con i tramonti traguardati con un filtro giallo che un mondo fa sognare ormai scomparso ma che nel cuore mio sempre ricerco e penso sia lo stesso disteso sullo Stretto ad aspettare splendente in una terra rossa che nel Salento nessuno pi� vuol coltivare. Ormai il Salento � come zona alpina la neve imbianca tutti i monumenti la volpe mette in crisi e la faina. Made with love in Salento since 2013 Questo sito web utilizza cookie per garantirti una migliore esperienza. 
Persona pigra e indolente, che se ne sta incerta se mettersi al lavoro o restare in ozio, e se ne rimane inattivo dove si trova. E poi dovrei starmene tranquillo guardare in faccia quel che mi circonda anche se sono astemio sembro brillo volo come una farfalla vagabonda. 
Ed io felice tutto ho conservato quante parole ha seminato al vento anche le lacrime adesso sto contando mentre volteggio allegro sul Salento. Agitare vedrai i tuoi pupazzi al vento sventolare, e voterai quello che � stato pi� di me potente, lo squallido e il fetente, ricorderai dei nostri giorni pazzi delle fughe notturne nel Salento forse un rimpianto rinfrescher� la mente e tu rincorrerai la giovinezza velata tra una nube di tristezza. Solo illusione ai vivi porter� la morte e il vento e non sapr� se un d� sar� tornato tra i Calabri o tra i Greci del Salento. Ma � una vanit� che dura poco la terra al ciel si sa che fa i dispetti cambiando le bellezze e nel Salento le scioglie il sole e le prosciuga il vento. 

Ma il mio pensiero vola nel Salento mi chiedo se anche l� oggi � piovoso penso agli ulivi sempre maltrattati li espiantano e non son manco ammalati. Ritorner� a breve nel Salento e ci accarezzer� sul mare il vento. Una nicchia per creature selvatiche, nell�ora incerta del tramonto. MALECORE, La poesia popolare nel Salento, Firenze, Olschki, 1967. Pensiamo a un Pietru Lau in italiano ed avremo il fallimento della poesia di De Dominicis; n� potremmo immaginare un Pietru Lau sradicato dalla civilt� contadina, dalla miseria popolana, dal paesaggio piatto e assetato del Salento. Nota: il re Licaone e altre versioni del mito di suo nipote Arcade ci richiamano anche la figura del licantropo, per approfondire rimando a questo articolo sui raccoti di licantropi in Salento. 

MALECORE, La poesia popolare nel Salento, Firenze, Olschki, 1967. 

Un enorme masso che si diceva Ercole sollev� nei pressi del Capo Japigio (ergo sud Salento) con un sol dito. � in questo periodo che si forma il Thema di Calabria, una sorta di Regio comprendente Calabria (Salento) e Bruttii. Era forse allora una ripresa in Salento nel tempo del mosaico di Otranto, l�XII secolo d. 
Virgilio ne narra dello sbarco in Salento di Enea nella sua �Eneide�. 
Sappiamo che si stanziarono anche in Salento, son legati al naufragio dei cretesi minoici sulle coste salentine durante il ritorno da una loro spedizione in Sicilia, da alcune fonti, spedizione durante la quale avevano perso il loro re Minosse (da cui monumenti detti in Sicilia la Tomba di Minosse); in Salento fondarono Yria (io credo sia Roca, poi Thuria messapica, e YRIA vi si legge l� a Roca sulla Mappa di Soleto). Tra queste immancabili infine i dolci di pastella fritta, tra i quali tipico del giono di San Giuseppe � nel Salento la cosiddetta �zeppola�, pasta fritta con sopra al centro della crema pasticcera. Non poteva non colpirmi subito, nel testo del professor Lombardo, cos� ricco di dati sull�antico Salento chiamato in passato Calabria (prima che questo toponimo fosse poi traslato in epoca bizantina ad indicare il Bruzio e quindi l�attuale regione che oggi viene indicata con quel nome! Enea � legato da tradizione antica al Salento: narrano le fonti antiche che scappato con il padre Anchise da Troia data alle fiamme dai greci, raggiunse l�Italia diretto nel Lazio, sbarcando per la prima volta su terra italica, dopo aver attraversato il Canale d�Otranto, ai piedi della rocca su cui vi era l� Athenaion, il famosissimo santuario della Dea Atena, (la Dea Minerva per i romani). Il Salento antico ha innumerevoli toponimi, alcuni possono esser nati in loco e/o per il luogo, altri possono esser derivati dal nome etnico di gruppi che vi si insediarono prima di amalgamarsi con le altre genti presenti. Tra gli antichi vitigni del Salento, e della Puglia tutta, ricordiamo qui ad esempio il Primitivo, il Negroamaro, la Malvasia nera, questi primi tre molto tipici del Salento, il Nero di Troia, ecc. 

Il tumulo, localmente chiamato �kurgan� (un sinonimo di quanto nel Salento si sarebbe chiamato �specchia�), risale al IV sec. Mi incuriosisce ora ascoltare questo passo sul Salento che sarebbe chiamato nella tradizione italiana �Tavola Rotonda�. La fama di Casole si estendeva ben oltre i confini del Salento. 
Ma il dato par comunque fondato anche da studi numismatici sul ritrovamento in Salento di rare monete, coniate in terra salentina, che avevano legenda �ORRA LOCRON�, dove �Orra� � il nome proprio della citt� messapica di Oria. Indagine indiziaria di Oreste Caroppo La figura del fiabesco Re Art� di Britannia fu ispirata dal reale Re Art� del Salento messapico? 
La mia idea non � che i monaci del mosaico di Otranto, o attivi in Salento al tempo della sua stesura, il XII secolo. Fu questa attrattivit� in tal senso del luogo, dove la figura di Morgana aleggiava da millenni ormai in una terra di alta suggestione, quale quella dell�Etna, a rendere oltre a Otranto e il Salento con Artas, anche la Sicilia etnea luogo in cui si afferm� forte la leggenda di Art�. 
Difficile pensare che si potesse trattare soltanto di una sfera lapidea di catapulta o di bombarda poich� diverse di esse erano presenti e utilizzate a fini anche decorativi negli spazi pubblici del Salento, pertanto piuttosto comuni e di dimensioni non tali da poter diventare un punto di riferimento fondamentale come era nel caso della �Petra Tunna�. Un nome Calabria poi traslato al tempo del dominio bizantino del sud Italia a designare la regione del Bruzio che ancora oggi chiamiamo Calabria, mentre per le aree messapiche fu conservato il nome Salento. 

Salento e Arcadia � cartina geografica. E� in ogni caso singolare che tanto in Salento quanto in quelle aree nordiche vi sia una diffusa presenza di megaliti, dolmen, menhir, tumuli, grandi rocce naturali dalla particolare forma. Nel caso del nome Calabria per il Salento, e Calabri per i Salentini bisogna evidenziate l� esistenza della trib� storica chiamata dei �Galabrioi� nella vicina Penisola Balcanica in Epiro, forse un dato etnonimico indicativo degli antichi legami di flussi migratori tra le due vicinissime sponde.