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In quello stesso anno morirono sempre di peste i fratelli Nicol e Mariano senza lasciare eredi, per cui si estinse il ramo dei conti di Montegiove e il castello pass nelle mani di Francesco di Petruccio, abate di Monteorvietano. Giovanni di Orvieto, mentre provvedeva all�erezione del castello, vendette Marsciano ai Perugini per 5. 
Le decorazioni di alcuni ambienti del castello sono attualmente in fase di restauro. Il castello fu costruito prima nel 1281 da Raniero IV (Nerio) di Bulgaruccio (o Bulgarello) dei conti di Marsciano, famiglia di antica stirpe longobarda trapiantata in Umbria, in quanto in tale data egli fece richiesta al vescovo di Orvieto di costruire un oratorio �nella tenuta presso il castello di Montegiove�. Investe di casa Franco Sacrati posta nel castello di Rubiera e dal �. Il castello di Rubiera dopo la pace pass� in potere dei Reggiani che possedevano �casamenta omnia in Borgo de Herberia et ipsum Castrum� (nota del 1270 delle entrate del Comune di Reggio � cod. 

Cos� che Selvatico cacci� dal castello le truppe del Visconti, e vi introdusse quelle della lega �Facendo venire segretamente da Modena alcune truppe e a 16 di luglio sorprese e costrinse ad uscirne quelle di Bernab� (Tiraboschi Tom. 

Fra gli illustri prigionieri che furono nelle carceri del castello, le quali non tanto per la loro orridezza, quanto per servire a delitti di Stato gli acquistarono una triste celebrit�, trovo tra i primi di cui ricordano le cronache e le storie. Riconosciuta coma la fondatrice delle Suore Terziarie Francescane Regolari Claustrali, fu proclamata beata da Leone XII nel 1825. IX AL XIX FRAMMENTI DEL 1100 Rubiera terra con castello sulla Secchia a mezzeria tra Modena e Reggio in un �placito� d�Alduino Messo regio di Ugo Re d�Italia nel 945 (C. Come origine pe il culto di tale beata immagine ci viene raccontato da un certo frate Gio Battista del Borgo il quale nel 1537 raccoglieva da M. Il castello di Rubiera � celebre nelle storie Modenesi e Reggiane per molti fatti che ivi seguirono e per la famiglia Bojardi che per lungo tempo ne ebbe il dominio. 
Da Lorenzo il castello pass al figlio Paolo. Maria di C� del Ponte era stata posta dalla moglie di un fattore dello stesso l�immagine di una di una Beata Vergine in rendimento di grazia dall�essere preservati i Borghi dalla peste che infier� dentro il castello nel 1450. 



Oltre ad essere una nobile residenza, il castello, aveva sicuramente una funzione produttiva di tipo rurale, testimoniata dalla presenza di rampe interne per l�ingresso dei carri agricoli. Il castello attuale conserva modesti apparsti difensivi: la bassa cinta muraria risulta in parte inglobata nei fabbricati rustici del XIX secolo, la grande casa-torre duecentesca e il fabbricato pi� basso con torrioncino in facciata. Tony Gruberhofer, ante 1899 La veduta di fine Ottocento riprende il castello da ovest. 
La Biografia della beata � stata curata da Sr. 
Cos� ch� i reggiani Imperiali per disperazione fatto un grosso di gente vanno ostilmente a Bagno, castello dei Muti, dove stanziavano le genti del Legato del papa, ma tentarono invano quel distretto, ben guardato e difeso da grossa guarnigione. Simbolo del potere dei principi vescovi trentini, il castello rivivr� nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 agosto, nelle quali sar� possibile ammirare le splendide esibizioni dei falconieri e i visitatori saranno aiutati a conoscere i rapaci presenti nel nostro territorio, purtroppo a rischio di estinzione a causa della minaccia continua dell�uomo e dell�ambiente. 
BRACCHI Localit� situata lungo una linea di costa a valle della borgata di Casalino ed attraversata dalla strada provinciale diretta a Minozzo. Il castello � sede del Museo della ceramica di Fiorano che occupa gli spazi del primo piano e i sotterranei. La Beata Angelina nacque nel 1357 nel castello di Monte Giove (Orvieto). 
Un silenzio desolante cadde sul castello e Olinda cap� quale tragica sorte era toccata all�amato. 
CURTI A ponente della strada provinciale per Correggio rimane un edificio rurale a corpi separati. 
Il perfido Rodemondo prese la figlia e fatta affacciare ad una finestra del castello, strill� richiamando la gente del paese affinch� manifestasse il proprio consenso all�amore proibito della figlia. Con Manodopera, il percorso museale multimediale nei sotterranei del castello, potrai conoscere le storie di chi ha contribuito a creare il distretto ceramico e a produrre la piastrella, il prodotto di eccellenza mondiale del territorio. 


Qui � visibile un�area archeologica che conserva i resti murari dell�antico castello, distrutto nel Seicento per lasciar posto al Santuario. Qui � anche visibile un�area archeologica che conserva i resti murari dell�antico castello, distrutto per lasciar posto al Santuario. Il prodotto � in vendita presso il bookshop del castello. 
Un castello a guardia della Via della Spina�, Comunanza Agraria di Cammoro 2001 GENTILI, GIACCH�, RAGNI, TOSCANO, L�Umbria � Manuali per il territorio � La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano � Edindustria Roma, 1977 PALMIERI A Statistica dello Stato Pontificio, tipografia Forense, Roma 1859 SANSI A. Accolta nella loro Casa provinciale di Hegne presso Costanza, cambi� il nome di Francesca in Ulrica e il 24 aprile 1907 emise la professione religiosa. 
Accolta nella Casa provinciale di Hegne presso Costanza, cambi� il nome di Francesca in Ulrica e il 24 aprile 1907 emise la professione religiosa. Il centro abitato � raccolto intorno alla collina che accoglie il Santuario della Beata Vergine, basilica monumentale seicentesca ben visibile dalla strada provinciale Modena-Sassuolo. 
Secondo lo storico Saverio Minervio gi� nel 1228 il castello si dette a Spoleto. � stata proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 1987. 
Il castello � sede del Museo della ceramica di Fiorano che occupa gli spazi del piano primo e i sotterranei. Il cappero, pianta che necessita di terreno calcareo, cresce sui muri ben esposti al sole delle case in sasso; ancora oggi si ritrova sulle mura del castello di Nirano e del Santuario di Fiorano. 
Pi� di Cammoro Piedicammoro o Pi� di C�mmoro, come indica il nome si trova ai piedi dell�antico castello, a quota 763 metri sul livello del mare, all�incrocio con la Via della Spina. 
Nel castello visse, fra il XV e il XVI secolo, Paola Gambara, moglie del signore del luogo e oggi venerata come beata.