Sanremo, musica e parole

Non sono mai stato a Sanremo, e solo pochi anni fa ho scoperto che oltre ad essere il nome di un festival della canzone è anche il nome di una città. Io sono bravo in geografia, ma sicuramente amo di più la musica.

La musica mi accompagna fin da piccolo, ricordo che mio padre ascoltava le canzoni de POOH mentre lavorava e io avevo meno di 8 anni, le ricordo ancora, “non restare chiuso qui, pensiero….”, “piccola katty la porta è socchiusa…”.

Oltre ai POOH mio padre ascoltava le canzoni di Adriano Celentano, ricordo ventiquattromilabaci, prisencolinesnaciuso (scrivo come io la capivo), pregherò (che però mi metteva di malumore.

Scelta musicale

Quando ho potuto iniziare a scegliere che musica ascoltare era il periodo in cui in Italia si ascoltava la musica inglese, che oggi apprezzo molto ma allora avevo bisogno anche del significato dei testi e così ho iniziato ad ascoltare i cantautori come Guccini, Vecchioni, Dalla, De Gregori e via dicendo, e l’unica cantautrice che ricordi a quei tempi Gianna Nannini. Che centrano con Sanremo? Centrano che non seguivo sanremo allora, ma solo le radio locali che trasmettevano musica tutto il giorno tutti i giorni e mi permettevano di telefonare per fare richieste. Ricordo che per un periodo abbastanza lungo telefonai giornalmente a Radio Scorrano chiedendo “l’avvelenata” di Guccini e “Anastasis” dei Rockez, quanta pazienza hanno avuto con me.

Non so quando ho cominciato a seguire Sanremo, i conduttori non li ricordo, ma ricordo alcune canzoni come Gianna di Rino Gaetano o Hop Hop Hop somarello che non so più chi la cantava.

Tutti parlavano di Sanremo per qualche settimana e poi per il resto dell’anno nulla più. Non saprei quale edizione mi è piaciuta di più di quelle poche che ho visto, forse proprio l’ultima con Claudio Baglioni non ricordo molto ma almeno ricordo qualcosa.

Maurizio

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